Test
-
Zeiss Victory Diascope 85 T * FL -
Zeiss 20-75X
- Pag. 1/2
Avevamo già
testato ed ampiamente apprezzato
il vecchio Diascope 85 T * ed
ora, dopo un lungo periodo di
valutazione e studio,
presentiamo le nostre
impressioni sul nuovo
Zeiss Victory Diascope 85 T * FL
e il suo potente oculare
lo
Zeiss
Vario
20-75X.
Il distributore italiano,
Bignami, ci ha fatto
pervenire un cannocchiale con un
treppiedi dotato di una testa
fluida marchiati Zeiss ma anche
un treppiedi e una testa gimbal
marchiati
Redged, da lui
commercializzati.
![]() |
![]() |
Clicca per scaricare il manuale |
La scelta della Zeiss di presentare questo nuovo cannocchiale non è solo una occasione di aggiornamento del design ma si tratta proprio di un nuovo cannocchiale dotato di una meccanica completamente rivista e “rivoluzionaria” per la messa a fuoco (Dual Speed Focus) e uno scafo ridisegnato e non più verniciato ma ricoperto di una robusta gomma protettiva antigraffio molto pratica e dalla presa assai sicura.
Anche il nuovo modello viene commercializzato in 2 versioni, la 65mm e la 85mm, ed entrambe sono disponibili sia nella versione angolata o diritta.
![]() |
|
![]() |
![]() |
I suoi due più diretti rivali, Il nuovo Swarovski ATX 85 e il Kowa TSR 883 |
Lo scafo,
realizzato in lega di alluminio
e magnesio, ha un peso contenuto
per un cannocchiale da 85mm
(1,984 Kg con oculare e 1,464
Kg. senza) ed una linea
essenziale ma con qualche
piccolo vezzo di design che è
anche pratico. Il piccolo
rigonfiamento della superficie
di gomma protettiva, subito
sotto la zona prismi, è
perfettamente in linea con il
piano della basetta di
collegamento al treppiede e, se
usiamo una barra stabilizzatrice
o appoggiamo il cannocchiale ad
una superficie piana, aumenta la
stabilità del cannocchiale
compensando, almeno in parte, lo
squilibrio dovuto alla presenza
del peso di una macchina
fotografica. Nel caso usassimo
una DSLR o una EVIL ha anche la
funzione di un parziale
controllo e attenuazione delle
vibrazioni dovute al meccanismo
di scatto.
Questa soluzione era
presente anche nel vecchio
cannocchiale e si era dimostrata
assai utile. La superficie
protettiva in gomma nera ha una
linea di decoro che fascia le
superfici laterali della zona
prismi e, oltre ad essere
pratica per una presa sicura del
cannocchiale, serve anche ad
alloggiare e proteggere la
scritta che identifica il
modello..
La base che
ospita il passo a vite con
filetto 1/4" (con raccordo) o
3/8" per fissare lo strumento
alla testa di un treppiede ha le
dimensioni precise per essere
ospitata nella testa fluida
Manfrotto senza bisogno della
piastra rapida 200PL. La piastra
fascia il corpo del cannocchiale
ed ha una piccola manopola per
sbloccare il cannocchiale e
poterlo girare sul suo asse
ottico in 6 posizioni angolate e
sensibili ad uno scatto di
riferimento.
Con l’oculare
inserito il cannocchiale risulta
essere perfettamente bilanciato.
Sulla
parte superiore della zona
prismi, davanti al marchietto
Zeiss, troviamo la manopola
della messa a fuoco che è una
delle novità più importanti ed
innovative. Ricordiamo che Zeiss
aveva la doppia manopola
coassiale, una per la MaF veloce
e l’altra per quella fine, che
assolvevano molto bene alla loro
funzione ed oggi sono sostituite
da una unica capace di assolvere
entrambe le funzioni sfruttando
un meccanismo
brevettato
da Zeiss, il Dual Speed
Focus DSF,
che, dopo un breve periodo di
utilizzo, risulta molto
intuitivo ma, soprattutto, molto
efficace. Zeiss aveva già
studiato un meccanismo simile
nel 1930 ma, quello di oggi, è
assai migliorato e ha raggiunto
un efficienza ed affidabilità
degne della migliore tradizione
del marchio tedesco. Spiegare a
parole il funzionamento del DSF
non è così semplice ma possiamo
sintetizzare spiegando che è con
la sensibilità del movimento che
risulta evidente il passaggio
tra le due modalità. Una volta
che abbiamo messo a fuoco in
maniera approssimata possiamo,
con un lieve gesto nel verso
opposto, passare alla messa a
fuoco fine. Se il primo gesto
offre una resistenza sensibile
questa diventa assai fluida e
“docile” quando cerchiamo la
perfetta MaF. Entrambi i
movimenti coprono, singolarmente,
un arco di 270°. Speriamo di
essere stati sufficientemente
chiari ma consigliamo di provare
il meccanismo per scoprirne la
facilità d’uso e la sua estrema
precisione. La unica nota che
ancora oggi ci lascia perplessi
è la scelta del verso del
movimento che si distingue da
tutti i cannocchiali fino ad
oggi da noi testati. Avevamo già
fatto notare che, per Zeiss, il
verso per la messa a fuoco di un
oggetto vicino è verso destra
mentre per tutti gli altri
produttori, sia di cannocchiali
che di obiettivi, è verso
sinistra. Nulla di grave ma, per
noi, ha richiesto un certo
periodo di assuefazione specie
nell’istintivo e rapido
movimento su soggetti mobili. La
posizione della manopola è
sempre molto comoda e vicina così
da non stancare l’osservatore e
non fare gesti troppo ampi e
facilmente visibili
dall’osservato.
La baionetta degli obiettivi è compatibile con i vecchi oculari ma, in questo caso, non ha alcun effetto il nuovo blocco di protezione comandato dal pulsante a pressione subito sotto la baionetta sul corpo cannocchiale.
![]() |
Continuando nella nostra descrizione passiamo alla parte anteriore dello scafo, quella che alloggia le lenti da 85mm e il paraluce. Sulla superficie laterale si trova la scritta Carl Zeiss che è un rilievo della superficie in gomma così da aumentare la possibilità di presa e, allo stesso tempo, non risultare troppo visibile e individuabile dai nostri soggetti. Ugualmente grommato è il paraluce che si estende di 30mm per una ottima protezione delle lenti da luci laterali. Sul Paraluce troviamo un rilievo sagomato con funzione di mirino. Il tappo proteggi lenti, anche in questo nuovo cannocchiale, non intralcia il movimento del paraluce e rimane sempre saldamente agganciato al passo a vite porta filtri da 86mm.
All’interno
dello scafo è alloggiato un
gruppo di 5 lenti dove la prima
è una lente trattata con il
rinomato rivestimento di
protezione LotuTec®
e
la seconda è la lente alla
fluorite per la correzione
ottica delle aberrazioni
cromatiche. Anche in questo caso,
rammentiamo, che la lente è
prodotta con un raffinato
processo di fusione industriale
contenente anche la
fluorite. Avendo potuto usare
per un lungo periodo il nuovo
cannocchiale e in diverse
situazioni climatiche è stato
possibile testare realmente le
qualità del rivestimento
LotuTec® che si
è rivelato di grande efficacia e
praticità. Gocce d’acqua sono
scivolate via dalla lente senza
lasciare alcun residuo o traccia
del loro passaggio e le ditate
di un curioso (durante una
manifestazione fieristica) sono
state tolte con grande
semplicità grazie ad un semplice
panno in microfibra. Dopo
diversi anni nel mondo dei
cannocchiali possiamo dire con
assoluta certezza che è il
trattamento più efficace e
sicuro che abbiamo potuto
testare.
Osservando l’interno dello scafo, dal lato della lente frontale, è possibile notare e apprezzare la grande cura costruttiva nel controllare ed eliminare tutte le possibilità di riflessi o luci spurie interne. A questo si aggiunge il particolare trattamento di tutte le superfici delle lenti ottiche, un altro brevetto Zeiss, il T * multi-strato che, aumentando la capacità di trasmissione della luce, riesce anche a controllare il contrasto per immagini davvero “brillanti”. Un lavoro ed una serie di accorgimenti che si nota anche nella resa finale dell’immagine fotografica.
Grazie al rivestimento in gomma
e ad una lente passiva, davanti
ai prismi all’interno della
baionetta degli oculari, è stata
garantita la completa
impermeabilità del cannocchiale
a difesa da umidità e polvere.
Questo
accorgimento è anche a garanzia
della tenuta dello scafo
riempito di azoto. Come viene
citato nell’ottima recensione
fatta dall’amico Piergiovanni
Salimbeni di
Binomania
la “Zeiss
dichiara un fattore di
impermeabilizzazione pari a 400
mbar” , impermeabilità fino
a 4m … non male!
In sintesi
possiamo ritrovare tutta la
tecnologia e la estrema
attenzione costruttiva che hanno
fatto del marchio Zeiss uno dei
leader mondiali più osservati ed
imitati dai concorrenti ma ….
soprattutto
… più
amati da birdwatcher e
digiscoper.
Nota curiosa:
Osservando attentamente il corpo
cannocchiale e l’oculare notiamo
il numero di serie sempre ben
visibile ma non compare mai il
luogo di costruzione. Per molto
tempo si è parlato della
collaborazione con Meopta e
molti hanno avanzato l’ipotesi
che fosse
assemblato all'interno dell’azienda.
Per la
nuova baionetta dotata del
blocco di sicurezza sono stati
presentati 3 oculari. Possiamo
considerare un aggiornamento il
già testato zoom D
15-45x/20-60x e il
D 30x/40x a
focale fissa, quello che tanto
ci sorprese per la grande
qualità in digiscoping. I nuovi
oculari si differenziano da
quelli vecchi per la presenza
dell’incavo atto ad ospitare il
blocco di sicurezza e dal
suffisso "D" nella descrizione
del prodotto.
La vera grande
novità è il potente oculare
Zeiss Vario D 15-56x (DiaScope 65)/20-75x (DiaScope 85) che rappresenta lo zoom di alta qualità più
potente oggi sul mercato (un
3.75x). 520g
di peso, 118mmx59mm di
tecnologia e potenza. Un vero
oggetto contro corrente se
consideriamo che la maggior
parte dei produttori si stanno
concentrando sullo studio e
produzione di oculari
25-55>60x
alla ricerca di visioni
grandangolari.
Simile al nuovo
Zeiss, per potenza, ricordiamo
solo uno zoom Nikon 25-75x per
l’ED82 e il William Optics SWAN
83.
valore | Zeiss | William Optics | Nikon |
Campo visivo a 1.000 m | 40 (20X) 16 (75X) | 29.5 (25X) 15.5 (75X) | 28 (25x) |
Estrazione pupillare (mm) | 12 | - | 12,9 |
Pupilla d’uscita (mm) | 4.3 (20X) - 1.1 (75X) | 3.3 (25X) - 1.1 (75X) | 3,3 (25x) |
Luminosità relativa | 18,49 (20x) - 1.21 (75x) | 10,89 (25x) - 1.21 (75x) | 10,9 (25x) |
Tutti questi valori sono di
grandissimo pregio anche se
confrontati con oculari
grandangolari come il Leica e lo
Swarovski. Le differenze più
evidenti sono dovute a limiti
dettati dalla progettazione
ottica che premia la potenza
degli ingrandimenti. Anche se il campo
apparente non è così ampio come
nel
Leica 25-50x WW ASPH
dobbiamo considerare che per il
Zeiss Vario la differenza è solo
di un metro meno ma le
caratteristiche progettuali sono
radicalmente diverse e così
anche il target d’uso.
![]() |
Se per un birdwatcher l’osservazione a 60x può essere molto utile per noi digiscoper ha sempre rappresentato un grande limite per l’eccessiva riduzione della luce che ci spinge a tempi di scatto troppo critici. Questo limite si compensa, oggi, con l’aumento degli ISO che, grazie ai nuovi sensori e processori interni alle macchine, riesce a dare immagini con buoni colori, un rumore assai più gradevole e meno invadente di una volta.
![]() |
Nota 1:
Come abbiamo già detto,
i vecchi oculari sono
compatibili con il nuovo
cannocchiale ma non
possono avere la
funzione del blocco di
sicurezza e i nuovi
oculari sono compatibili
con i vecchi
cannocchiali avendo lo
stesso limite.
Nota 2:
per una migliore
comprensione di alcuni
codici e di valori vi
invitiamo alla lettura
del nostro
articolo sugli oculari.
Non sarà completamente
esplicativo o completo
ma sarà una buona
lettura per comprendere
dati e conclusioni dei
nostri test
. |
L'oculare viene fornito in una custodia protettiva in nylon con cerniera e passante per cintura.
Il nuovo
Vario è di generose dimensioni
(118x58mm.
520
Gr.) ma assai robusto e molto
ben studiato con la manopola per
la variazione della focale
dall’ottima presa e dal
movimento senza gioco anche se
un poco resistente (forse perché
nuovo e quindi dovuto al poco
uso). Il paraocchio si estrae in
maniera fluida per un range di
17mm con uno scatto intermedio.
Purtroppo, il paraocchio, non si
collega all’oculare con un passo
a vite, soluzione che avrebbe
offerto la possibilità di
fermare saldamente un adapter
per il digiscoping.
La gomma del paraocchio, quella
che siamo soliti togliere per
far alloggiare gli adapter e
regolare finemente la distanza
tra le lenti dell’oculare e
dell’obiettivo, è stranamente
incollata anche se sagomata con
una parte sporgente che si
adatta all’incavo del paraocchio
per una salda presa. Noi la
abbiamo tolta guadagnando 4mm di
regolazione in più e maggiore
compatibilità con gli obiettivi.
Grazie alle
generose dimensioni abbiamo
potuto usare come adapter la
parte mobile del DCA della
Swarovski avendo l’attenzione di
proteggere l’oculare,
dal fermo
girevole
in metallo,
con una piccola parte,
15-20mm, di camera d’aria
di bicicletta (si nota in alcune
immagini). La resa dei due pezzi
uniti in questo modo è perfetta
anche se avremmo preferito un
adapter specifico
ideato da
Zeiss che si avvitasse
- fermasse nell'incavo del
paraocchio, la unica soluzione
per eliminare il girare sul suo
asse della macchina al variare
del fattore di ingrandimento
dell'oculare.
Non ci è
stato possibile risalire alla
costruzione ottica dell’oculare
con i relativi numeri di lenti e
loro gruppi ma azzardiamo una
struttura composta da 10 lenti,
più una passiva di protezione,
in 7 gruppi. L’oculare è
sigillato e
riempito di azoto e le
sue lenti hanno tutte le
superfici trattate con il
T * multi-strato
di Zeiss più il
LotuTec®
per quelle esterne.
Le serigrafie sullo scafo
riportano, oltre all’indicazione
del modello e il numero di serie,
i vari fattori di ingrandimento
tarati per il Diascope 65 e per
l’85. Vicino al numero di serie
si nota l’incavo che alloggerà
il perno di fermo e blocco di
sicurezza. Sulla robusta
baionetta
risalta un bollino bianco
che serve da riferimento per il
veloce e corretto innesto
dell’oculare al cannocchiale.
Ricordiamo
che tutti gli accessori del
vecchio Diascope sono
compatibili con il nuovo e
quindi anche il
Quick Digital Camera Adaptor
che avevamo testato. Compatibile
è anche il ZEISS photo adaptor
per collegare un corpo
DSLR con
il suo anello T2 e avere un
ottica 1000 mm
f12.
|
In conclusione, dopo questo lungo e meticoloso test, possiamo riassumere che Zeiss ha fatto un cannocchiale NUOVO in tutto e, se era possibile, migliorato anche nella resa ottica che elimina tutte le osservazioni che avevano fatto nascere alcuni appunti nei vari test del vecchio modello. La resa ottica e cromatica è di grandissimo pregio, dobbiamo scordarci quella dominante calda, che in molti avevamo denunciato, per una visione assolutamente fedele con una grande resa nei dettagli.
Il
nuovo potente oculare zoom ha una resa, sia con le
ottiche delle compatte come con quelle delle DSLR, che
potremmo indicare come ottimo fino a 40x e buono a
rapporti di ingrandimento maggiori dove la scarsa
luminosità, dovuta a imprescindibili leggi di fisica
ottica, è compensata da una grande definizione
. Un vero peccato che non ci sia modo di poter avvitare saldamente un adapter. Ogni soluzione progettuale ci costringerà a cercare un fermo dell’adapter che si “aggrappi” alla base della baionetta lasciando accessibile la manopola dello zoom da una finestra ricavata nello stesso adapter. Un poco troppo macchinoso !!??.
Nota: - Leggete l’articolo che avevamo scritto sperimentando l’uso di altri oculari. ... Il cannocchiale era proprio questo !!
Prosegue a Pagina 2
Se trovate utile il
nostro lavoro potete sostenerci con
una donazione, con un click ai
nostri sponsor o acquistare il
prodotto
su Amazon o Pixmania
accedendo direttamente dai link
sottostanti. Qualunque contributo è
molto gradito.