Test
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Treppiede RedGed RTC-332 e Testa Gimbal RWC-3
Il mondo dei treppiedi e teste
fotografiche è stato per molto
tempo povero e privo di idee.
Ogni continente aveva alcuni
marchi che la facevano da
padrone e alcuni (3) erano
universalmente riconosciuti come
leader incontrastati. Le aziende
leader europee sono state quelle
che, negli anni 80, hanno
portato una rivoluzione nel
settore con oggetti frutto di
ricerca di materiali ed idee.
Non ostante questo non sempre
vantano la stessa fama in altri
continenti, dove, da una decina di
anni alcune aziende orientali si sono
affacciate nel mercato
intaccando il predominio dei due
marchi più conosciuti con,
inizialmente, dei cloni che si
sono affermati per il vantaggio
del prezzo e successivamente
anche per la qualità dei
materiali e della costruzione.
La nascita di un nuovo marchio
europeo ci coglie di sorpresa e
ci spinge a valutare
attentamente la qualità del
prodotto e la sua origine.
RedGed è un
marchio nato in Olanda nel 2009
per l’iniziativa di Ed
Doirrenstein, un fotografo
naturalista, e Peter Dekker,
esperto venditore. Un attenta
scelta di materiali e un
catalogo di prodotti selezionati
per soddisfare un cliente
professionale e semi
professionale hanno decretato un
rapido e solido successo del
marchio che si è saputo imporre
prima in Europa e poi
in Sud Africa e nelle
Americhe.
Sembrerebbe una
storia normale
… un azienda di successo
… due imprenditori capaci
di far fruttare le loro
esperienze … un successo basato
sulla qualità del prodotto ….
ecc.. Ma qualche cosa ci sfugge.
In effetti bisogna avere un
prodotto di grande qualità e
molta forza di persuasione per
riuscire a intaccare la dura e
tradizionalista mente del
fotografo professionista europeo.
Altre due considerazioni devono
essere poste inevidenza per
comprendere quanto possa essere
difficile emergere in questo
settore del mercato fotografico..
A)
Il treppiede non
da tutti viene
visto come un accessorio
fondamentale per la buona resa
di un immagine e non sempre, in
questa area commerciale, la
novità è vista con curiosità ed
obiettività.
B)
Tutto il successo e la
diffusione del marchio RedGede è
avvenuta in soli 4 anni.
La cosa, quindi, meritava un
attenzione maggiore e un test
più attento.
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L’occasione si è presentata
quando ci è stato proposto il
test dallo stesso distributore,
Bignami, che ci ha fornito il
treppiede e la testa Gimbal. La
nostra maggiore curiosità era
rivolta alla testa a bilanciere
che è da sempre un ottima
alternativa alle teste video e
che è, per noi della redazione,
un oggetto di grande fascino.
Analizziamo il treppiede - il REDGED RTC-332.
Treppiede REDGED - RTC-332 | |
Capacità di carico | 16 Kg. |
Passo collegamento testa | 1/4 "-20 e 3/8" -16 (vite reversibile) |
Altezza massima senza la colonna | 154 Cm. |
Altezza massima con la colonna | 177 Cm. |
Altezza minima | 31 Cm. |
Lunghezza da chiuso | 70 Cm. |
Peso | 1,8 Kg. |
Gambe | |
Materiale | Fibra di carbonio - circolare |
Sezioni | 3 |
Diametro superiore | 31mm. |
Diametro inferiore | 25mm. |
Tipo di blocco delle gambe | Twist lock |
Apertura | +2 riferimenti fino a 87° |
Terminale | Gomma fisso |
Colonna centrale | |
Tipo | Movimenti liberi a Blocco rapido |
Materiale | Duralluminio |
Lunghezza | 110+200= 31mm x 28mm diametro |
Estensione reale | +26 Cm |
sezioni | 2 |
Accessori a corredo | |
Borsa per il trasporto - conservazione | Si |
Puntali in metallo | No |
Kit di chiavi per manutenzione | Si |
Accessori opzionali | |
Braccio laterale | RLA |
Piastra fissa in sostituzione colonna centrale | NO |
La recensione di un treppiede
per il digiscoping non può
essere affrontata considerando
solo i fattori della moda e
dell’estetica. Tutta la nostra
attrezzatura ha già da sola un
peso considerevole e se
abbiniamo a questo la enorme
focale che raggiungiamo è facile
capire che solidità e stabilità
sono parametri di valutazione
sui quali non è bene risparmiare
… anzi. Il digiscoping, come il
birdwatching e la fotografia
naturalistica, richiede spesso
anche il trasporto di tutto il
materiale che spesso è per
tragitti assai lunghi e faticosi.
A questi parametri di
valutazione dobbiamo aggiungere
che il più delle volte ci
troviamo a dover montare
rapidamente tutto il sistema e
renderlo da subito stabile e
pratico.
Ecco che un treppiede leggero, di dimensioni contenute (senza essere troppo compatto), abbinato ad una testa modulare, fluida e rapida nei settaggi diventano una comodità impagabile. Le cose si complicano se consideriamo che l'acquisto del treppiede è quasi sempre per la vita ... vabbè .. per quasi tutta una vita!. Certo è che difficilmente si cambia un treppiede che ci soddisfa e noi lo possiamo confermare visto il nostro attaccamento a due treppiedi che ci accompagnano da più di 30 anni.
Per altre considerazioni
più generali e valutazioni di
scelta sul treppiede in generale
vi invitiamo a leggere la pagina
che avevamo dedicato
all'argomento.
QUI.
Normalmente il modo migliore per scegliere il treppiedi ideale è quello di partire dalla testa proprio in considerazione del fatto che è con questa che avremo, durante la ripresa, un continuo controllo. La selezione del treppiedi compatibile inizia poi dalla valutazione della sua portata massima, che deve per lo meno corrispondere al peso complessivo della testa e dell’attrezzatura da sostenere. Non occorre però sovradimensionare il treppiedi (cosa da fare con la scelta della testa), ma cercare un buon compromesso tra stabilità, robustezza e versatilità d’uso.
Anche noi siamo convinti assertori e ripetiamo un detto oramai diffuso e conosciuto in tutti i paesi: “Il miglior treppiedi è quello che porti con te”.
In molti forum si sono discusse
le scelte tra i vari materiali
nella scelta del treppiede. Oggi
questi si possono trovare
prodotti in legno, alluminio,
fibre di carbonio o in basalto.
Indubbiamente le ultime due
soluzioni sono anche le più
costose ma garantiscono dei
rapporti di robustezza e
praticità che si sommano alla
loro estrema leggerezza.
Vorremmo precisare da subito che
il treppiede in alluminio non è
meno robusto, anzi, ma è solo
più pesante e ha minori doti
nell'attutire le vibrazioni.
Quasi tutti
si sono espressi a favore della
fibra di carbonio anche se
presenta il difetto che, a
differenza dell’alluminio, se
sotto sforzo o in urti
occasionali, non si piega ma si
spezza. Vero è che un treppiede
spezzato non è più usabile ma è
altrettanto vero che uno piegato
non torna nella sua forma
originale ed è inutilizzabile
comunque. Ecco che la scelta del
materiale deve essere dettata dall’uso e dalle situazioni d’uso
che andremo ad incontrare con la
nostra attrezzatura. La scelta della
fibra di carbonio è sicuramente
una soluzione costosa ma il
tempo e la diffusione stanno
abbassando i prezzi che sono
diminuiti in pochi anni e hanno
raggiunto prezzi
sempre più accessibili.
La scelta di
questo raffinato materiale
conferisce un’ottima resistenza
strutturale ad
alti carichi statici
distribuendo bene sforzi e
vibrazioni lungo la sua
struttura con il vantaggio di un
peso veramente ridotto . Caratteristiche
queste che ci aiutano a
superare brillantemente il
problema del micro mosso, della
trasportabilità e maneggevolezza.
Tratto da Wikipedia |
La fibra di carbonio è una struttura filiforme, molto sottile, realizzata in carbonio con la quale si costruisce una grande varietà di materiali detti compositi in quanto le fibre sono "composte" ovvero unite assieme ad una matrice, in genere di resina (ma può essere in metallo o in plastica) la cui funzione è quella di tenere in "posa" le fibre resistenti (affinché mantengano la corretta orientazione nell'assorbire gli sforzi), di proteggere le fibre ed inoltre di mantenere la forma del manufatto composito. Per la realizzazione di strutture in composito le fibre di carbonio vengono dapprima intrecciate insieme a organizzare veri e propri panni in tessuto di carbonio e poi, una volta messi in posa, vengono immersi nella matrice. Tra le sue caratteristiche spiccano l'elevata resistenza meccanica, la bassa densità, la capacità di isolamento termico, resistenza a variazioni di temperatura e all'effetto di agenti chimici, buone proprietà ignifughe. Di contro il materiale risulta non omogeneo e presenta spesso una spiccata anisotropia, ovvero le sue caratteristiche meccaniche hanno una direzione privilegiata. |
Il treppiede che ci è stato inviato è un oggetto che si colloca, all’interno della vasta produzione della casa olandese, ad un livello medio.
La scelta del RTC 332 è dovuta a
non poche caratteristiche che lo
portano ad essere adatto all’uso
con attrezzature di gran peso e
in situazioni che richiedono
stabilità e leggerezza. Pur
rispettando queste scelte rimane
un treppiede di dimensioni
compatte e facilmente riponibile
in uno zaino di medie dimensioni.
Nella confezione di acquisto
troviamo anche una pratica borsa
di trasporto con spallaccio e
manici a mano. All'interno c'è
una tasca per riporre le chiavi
e gli accessori per l'uso e la
manutenzione del treppiede. Le
misure della borsa
imbottita sono superiori a
quelle del treppiede
permettendoci di riporre il
treppiede con una testa di medie
dimensioni come potrebbero
essere le teste video ma non ci
consente di contenere la testa
gimbal montata, cosa
comprensibile visti i 93Cm
raggiunti dall'insieme.
Alle caratteristiche che abbiamo riportato nella tabella ad inizio pagina vorremmo aggiungere altri dati che crediamo essere interessanti e degni di considerazione per la scelta e valutazione del treppiede.
Le tre gambe in
carbonio dal diametro di 31mm -
28mm - 25mm hanno un sistema di
blocco-sblocco (Twist lock)
delle sezioni delle gambe che
assomiglia al ALR della Gitzo
consentendo di aprire il
treppiedi in pochissimo tempo
allentando contemporaneamente
tutti i bloccaggi di ogni gamba
e stringendo poi i manicotti non
più nell’ordine sequenziale, dal
più grande al più piccolo, ma in
modo casuale. Anche se la
sezione superiore è libera e
sbloccata è possibile serrare
quella inferiore con una sola
mano senza dover tenere bloccata
la parte superiore con l'altra
mano. Veloce, pratico e sicuro.
Questo, unito anche
all’allungamento indipendente
delle sezioni di ciascuna gamba,
permette al treppiedi di
adattarsi facilmente e
rapidamente a qualsiasi
situazione di lavoro e a tutti i
terreni.
I
manicotti di serraggio sono
dotati di un sistema di
guarnizioni che impedisce alla
polvere, sabbia e all’acqua di
penetrare all’interno delle
sezioni delle gambe anche se il
treppiedi viene immerso
nell’acqua. Il treppiede che ci
è stato inviato non aveva un
libretto delle istruzioni ma
risulta molto semplice ed
intuibile intervenire par la
manutenzione e pulizia del
meccanismo.
Le gambe possono
essere regolate sulla crociera
per raggiungere 3 gradi di
apertura. Oltre alla posizione
normale e quella intermedia, il
treppiede offre la posizione più
bassa per la fotografia macro (fiori,
insetti, ecc.).
2 gambe sono
ricoperte da manicotti in
neoprene per rendere la presa
più confortevole. Nei treppiedi
in alluminio i manicotti hanno
anche la funzione di isolante
dal freddo permettendo una presa
di lunga durata senza congelare
le mani ma nel caso di treppiedi
in carbonio questa funzione non
è necessaria e rimane quella
della maggiore sicurezza nella
presa e gestione del treppiede.
Le gambe terminano con dei
robusti gommini che non sembrano
essere rimovibili. Non ci riusulta sia possibile
sostituire questi semplici
piedini con altri accessori o
con i pratici puntali in metallo.
La crociera in duralluminio ha una bolla di controllo che risulta sempre molto utile ma diventa indispensabile con l'uso della testa gimbal e con le teste video. Sulla parte superiore, come nei Gitzo di fascia alta, si trova il blocco della colonna centrale che ha una presa sicura e veloce grazie alla sua forma con due "ali". Questa forma e questa posizione sono di grande praticità. Ogni gamba si articola su dei "gradini" che fanno contrasto con la leva mobile di fermo dove è leggibile il marchio del produttore. Dobbiamo segnalare che è solo nella crociera dove la verniciatura ha presentato dei segni d’uso e delle zone dove era mancante ma questo problema è comune a tutti i treppiedi che sfruttano questo sistema di fermo delle gambe dove la pressione e la sollecitazione dei bordi è tale che nessuna vernice è destinata a durare. In linea di massima si deve notare che il progetto della crociera è molto ben pensato con rinforzi e eun design che è solo funzionale. A noi e per l'uso in digiscoping è piaciuto molto il fermo colonna posto nella zona superiore della crociera anche se questa posizione ha precluso la possibilità di togliere completamente la colonna per sostituirla con una piastra porta testa fissa, senza colonna.
Un discorso
approfondito va fatto sulla
colonna centrale che presenta
caratteristiche di grande
interesse. Realizzata in
alluminio, per avere maggiore
stabilità e sicurezza sotto gli
sforzi del serraggio a
pressione, è costituita da due
elementi avvitati tra loro. Il
primo, quello che porta alla sua estrermità la piastra con il
doppio passo a vite per le
teste (passo da 1/4" e da 3/8"), è più corto, 100mm,
mentre il secondo, che termina
con un gancio estraibile per
agganciare un peso (in genere si
usa lo zaino) ed aumentare
la stabilità, è lungo 200mm. La
scelta di dare due misure
differenti è dovuta proprio a
ottimizzare le riprese a raso
terra dove la colonna più corta
permette un maggiore
abbassamento del treppiede. La
scelta del doppio modulo
avvitato, e non imbullonato,
facilita e rende più veloce il
capovolgere della colonna per poter
abbassare ulteriormente il punto
di ripresa. Avendo da un lato la
presenza del gancio portta
accessori e dall'altra la
piastra e la testa sarebbe
davvero laborioso e poco pratico
dover smontare tutto il bocco
piastra/esta per poter
capovolgere la colonna. Alcuni
produttori hanno risolto il
problema con una vite che ferma
le due sezioni della colonna ma
questa soluzione non ci convince
perché ci costringe ad avere
sempre sotto mano la brugola per
l'intervento.
Qualcuno
obietterà che nel digiscoping
non è così pratico avere la
colonna capovolta ma a noi è
stata utile per un paio di volte
quando abbiamo usato il
treppiede alla massima
estensione, la colonna capovolta
e abbiamo usato le gambe del
treppiede come struttura di un
capanno di fortuna aiutati da un
leggero telo mimetico che ci
portiamo sempre appresso.
Purtroppo non è possibile e non abbiamo notato un accessorio tale da consentire di montare la testa direttamente sulla crociera, senza la colonna. Questo è dovuto, probabilmente, all’impossibilità di togliere l’ottimo meccanismo anti polvere del sistema di blocco della colonna.
La testa gimbal REDGED RWC-3
![]() |
Testa a bilanciere (Gimbal) REDGED - RWC-3 | |
Capacità di carico | 10 Kg. |
Altezza | 23,5 Cm |
Larghezza | 25 Cm. |
Movimento centratura colonna verticale | 10,5 Cm. |
Piastra rapida di fissaggio | 7 Cm. |
Compatibilità Arca Swiss | Si |
Passo per treppiede | 3/8" |
Peso con Piastra | 1,8 Kg. |
Accessori | |
Piastra rapida 150mm | RB-15039 |
Alcune semplici indicazioni sulla scelta della testa e sulle caratteristiche delle teste a bilanciere (Gimbal) li trovate QUI
Dopo il test delle teste gimbal della Benro ci siamo imbattuti in altre, di altri produttori, che si rifanno a questo semplice principio di fisica ma che richiede una attenta e sofisticata costruzione per essere realmente efficienti e vantaggiose.
Tutte si differenziavano per
piccole variazioni di peso o
misure celando le parti
principali del progetto e della
sua efficienza. Le misure
possono essere determinanti se
possediamo ottiche voluminose e
pesanti. La scelta del disegno e
delle dimensioni dei due bracci
è altrettanto
determinante ma i punti più
delicati e costosi del progetto
sono i centri del movimento e la
loro frizione.
La soluzione
migliore è sempre stata quella
della frizione sagomata a forma
di cono e ogni tentativo di
soluzione più economica si è
rivelato, fino
ad oggi, vano e poco
efficiente.
Proprio la grande fluidità, specie dell’elemento bascullante, è determinante nella scelta e nella efficienza della testa. Alcune teste gimbal che abbiamo provato avevano proprio in questo movimento la loro più grande pecca ed alcune vanificavano, con la loro resa, tutti i vantaggi di questa tecnica. Questa è stata una delle valutazioni che ci hanno dato un parametro di valutazione rapida su queste teste.
La gimbal della RedGed palesa,
dall’estetica, un meccanismo che
è a cilindro semplice e non a
cono ma il movimento è molto
fluido e la resa, pur non
identica, raggiunge valori molto
vicini alle migliori.
La
nostra curiosità ci ha spinti ad
osservare con attenzione e,
complice il caso, a estrarre il
meccanismo dal suo alloggio. In
effetti ci troviamo di fronte ad
un doppio cilindro, ecco il
perché dell’efficienza, immerso
in un grasso lubrificante dalla
consistenza molto più densa e “gelatinosa”
di quelli che avevamo notato
altrove. La manopola di
regolazione e blocco si avvita
su un passo ricavato
direttamente dal metallo del
cilindro e ha, tra il cilindro e
il braccio fisso della gimbal,
un cuscinetto mono elemento
assiale aperto a rullini.
La scelta di un simile
cuscinetto è dovuta alle sue
caratteristiche d’uso essendo
utilizzato
in una vasta gamma di
applicazioni dove sono richiesti
alti carichi, alta precisione e
ridotte dimensioni di ingombro.
Questo cuscinetto è posto tra
due rondelle in acciaio e la
regolazione della manopola
comprime il tuttocon l'effetto
di frizione del movimento. Una
soluzione semplice ma, come
abbiamo potuto notare, assai
efficiente.
Bisogna considerare che il
movimento non potrà mai essere
molto ampio e non raggiungerà
mai i 180°, con il cannocchiale
montato, avendo un arco che
rimane di circa 45° per la media
delle sue escursioni. La
posizione esterna e la meccanica
aperta di questo cuscinetto sono
gli unici elementi che ci
lasciano un dubbio sull’
efficienza nel tempo di tutto il
meccanismo che rimane assai
buono ma richiederà una
manutenzione nel tempo per
liberare questa zona da polvere
e poterla lubrificare.
Anche la
confezione della testa non aveva
nessuna indicazione cartacea che
citasse le caratteristiche o
sulla corretta manutenzione ma,
in considerazione di quanto
abbiamo potuto vedere, non è che
si possa sbagliare se si
consiglia una manutenzione
periodica usando solo del grasso
e, vista la presenza del
cuscinetto mono elemento
assiale aperto a rullini, mai un
olio lubrificante. La scelta del
grasso si deve orientare verso
prodotti a base di:
A) -
Sapone complesso di litio.
Sono provvisti generalmente di
additivi anti-ruggine ed offrono
una buona protezione contro la
corrosione.
B) - grassi a
base di sapone di sodio
sono adatti per la
lubrificazione dei cuscinetti
fino a 100°C circa (temperatura
minima -30°C) ed assicurano una
buona tenuta contro la polvere.
Possono assorbire piccole
quantità d’acqua senza perdere
le loro proprietà lubrificanti,
ma quantità elevate d’acqua li
sciolgono e annullano tutta la
loro efficacia
C) -
ATTENZIONE - I grassi a
base di sapone di calcio
sono stabili all’acqua e possono
essere impiegati solo fino a 50
o 60°C. La loro
stabilità meccanica e il loro
potere anti-ruggine sono deboli.
Il loro impiego come
lubrificanti di cuscinetti è
quindi sconsigliato
La gimbal RedGed si presenta con
misure simili a quelle
delle concorrenti più famose ma
con un prezzo assai più
accessibile. La confezione che
contiene la testa e le sue parti
è in robusto cartone con una
parte interna in spugna sagomata.
Realizzata in tubo di metallo (duralluminio?) dal generoso diametro di 36mm. ha un ottima verniciatura in nero opaco che si dimostra molto resistente e assai pratica alla presa. Il braccio bascullante è a sezione rettangolare e ha la scanalatura per il movimento micrometrico della parte destinata alla piastra Arca Swiss. Una scala con riferimenti in Cm. ci aiuta a memorizzare la posizione a seconda del cannocchiale o obiettivo che montiamo. Curioso notare cvhe anche questa Gimbal è dichiarata >"panoramica" ma non ha il centro della piastra veloce (dove verrà fermato l'obiettivo o la macchina) che combacia con l'asse di rotazione della testa. Sono pochissime le gimbal che rispettano questo parametro ma quasi tutte vengono definite "Panoramiche".
Da
notare che la vite di
regolazione della frizione del
movimento panoramico, quella
centrale tra le 4 che
troviamo sulla base della testa,
ha una forma che assomiglia alle
viti metriche di sicurezza con
piolino antisvito ma, in realtà,
è una vite Torx a stella cava
(dette olandesi). Attenzione ad
usare la giusta brugola
altrimenti si rompe il perno
centrale.
Le due manopole
che comandano i movimenti sono
entrambe gommate e disposte
dallo stesso lato, facilmente e
velocemente raggiungibili.
Quelle per la gestione del
movimento verticale di
centratura e quella del blocco
della piastra di aggancio veloce
sono in robusto materiale
plastico la prima e la seconda
in metallo.
Il movimento verticale di centratura per la ricerca dell'asse ottico ideale è ampio (10,5 Cm.) e permette la calibrazione anche con cannocchiali angolati di grandi dimensioni abbinatiu a macchine fotografiche reflex.
La piastra
veloce fornita di serie è una
7Cm con doppio sistema di
aggancio e una vite con il passo
da 1/4 ". Il classico foro con
la vite a scorrere (solo 2,5
Cm.) e due possibilità fisse al
limite della piastra.. La vite
di fermo non ha nessun sistema
di aiuto per il fermo a mano e
richiede una moneta o un
cacciavite per garantire il
serraggio.
Il sistema
di sicurezza della testa è
compatibile con tutte le teste
Arca Swiss e sue compatibili.
Grazie a questa caratteristica è
stato possibile montare, senza
nessuna piastra, la staffa
stabilizzatrice della Kowa TSN
DA3 e poter bilanciare il
sistema su tutta la lunghezza
della staffa.
La
compatibilità Arca Swiss è assai
utile e consente di accedere ad
una serie infinita di accessori
prodotti da terze parti che
rendono possibile realizzare
qualunque tipo di ifotografia.
Nel catalogo Redged troviamo
solo una piastra con misure
superiori ai 7Cm, la RB-15039
di 15 Cm pensata per l'uso della
fotografia Macro ma adattissima
al digiscoping come barra
stabilizzatrice.
A questo indirizzo di Youtube è possibile vedere un nostro brevissimo video sui movimenti della testa Gimbal.- QUI -
In conclusione,
Testa e treppiedde della REDGED sono progettati da un fotografo naturalista, e ce ne accorgiamo subito, costruiti probabilmente in oriente ma la cosa non è più, assolutamente, un problema e ben vengano queste soluzioni se ci garantiscono un certo risparmio.
Il treppiede è versatile, robusto, leggero e con caratteristiche d'uso che ben si adattano al digiscoping.
La testa gimbal è un ottimo esempio che porterà, sicuramente, all'uso della gimbal tra nuovi digiscoper e birdwatcher ... ma non dimentichiamo i fotografi che usano attrezzature tradizionali..
Un ottimo rapporto tra qualità e prezzo
Ecco un video abbastanza illustrativo sulle caratteristiche del treppiede.
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