Test
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Canon EOS 70D - Canon EF 85mm f/1.8 USM

La Canon EOS 70D e il Canon EF 85/1.8 USM
La semiprofessionale con un innovativo sistema di messa a fuoco e il digiscoping.

2014 Camera Press Club Award Camera Grand Prix

Scarica il manuale Istruzioni d'uso
Continuando nella nostra
analisi di apparecchi semi
professionali in digiscoping
(o sarebbe più corretto dire
in digiscopia) analizzeremo
le caratteristiche del più
diretto rivale della
Nikon D7100,
la prima provata di questa
categoria.
Nel 1995 venne presentata la
prima EOS, la 1.3-megapixel EOS
DCS 3 sviluppata in
collaborazione con Kodak. Solo
nel 2000 venne presentata una
macchina orientata e accessibile ad un
pubblico di appassionati
esigenti
(era comunque carissima), era la 3.11-
megapixel D30. Negli anni
successivi Canon presentò
diversi modelli sempre più
accessibili e con una
risoluzione più alta. Erano gli
anni della rincorsa al megapixel
e del sensore APS-C CMOS (14.9 x
22.3 mm con un fattore di crop
di 1.6x). Sono anche gli anni
della leadership sul mercato
della Canon come marchio
produttore e innovatore. Negli
ultimi anni c’ è stata una lieve
flessione dovuta ad una
concorrenza molto agguerrita e
dalla frammentazione del mercato
per la nascita delle mirrorless
e una grande specializzazione
dei modelli bridge.
La 70D e la piccola Panasonic GF6, sullo sfondo il PrimaLuceLab AIRY APO80 | La Canon 70D e la EOS 5D Mark II | La 70D tra lla Panasonic GH3 e la diretta rivale Nikon D7100 |
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Il mondo degli appassionati
evoluti si è ampliato per numero
e per esigenze. Dall’APS-C molti
passano con naturalezza al
formato intero (24x36) ma
soprattutto chiedono un gran
numero di comandi e di funzioni.
Le richieste di connettività e
di ripresa video è aumentata
fino a farle considerare come
normali funzioni di una macchina
fotografica. I potenti
processori interni danno una
grande flessibilità e aumentano
le prestazioni consentendo RAW
di 14 bits ma anche i ricchi e
fedeli 16 bit con neri,
finalmente, profondi e con un
grande numero di dettagli nelle
aree molto chiare e molto scure.
Il processore riesce a pilotare
raffinatissimi sistemi di messa
a fuoco ed esposizione. Potete
notare questa evoluzione
considerando la mole di pagine
dei manuali che accompagnano le
macchine di oggi. Scrivere uno
di questi manuali è diventata
un’impresa editoriale di grande
impegno.
Oggi il marchio EOS è ancora in grande evoluzione e fermento tecnologico. Molte sono le novità annunciate e grande è il numero di brevetti che annualmente Canon registra.
La
Canon 70D viene
presentata nel Marzo 2013,
un mese dopo quello della
Nikon D7100, ed è così che
le due hanno subito lottato
fianco a fianco per il trono
della categoria insieme alla
Sony SLT-A77 II e la Pentax
K3 II. Mai una
lotta tra i due è stata così
vicina ma con oggetti così
differenti.
|
Canon 70D |
Nikon D7100 |
Sony Alpha
|
Panasonic
|
Megapixels |
20 MP |
24 MP |
24 MP |
16 MP |
Dim. Sensore |
APS-C |
APS-C |
APS-C |
Micro 4/3 |
Max. ISO |
12800 |
25600 |
16000 |
12800 |
Scatti continui RAW | 7 FPS | 6 FPS | 12 FPS | 6 FPS |
Touch
Screen |
Si |
No |
No |
Si |
LCD dim. |
3” |
3.2” |
3” |
3” |
LCD ris.s |
1,040,000 |
1,228,800 |
921,600 |
610000 |
Mirino |
Pentaprisma 98% |
Pentaprisma 100% |
Elettronico |
Elettronico |
Mirino El. Ris. |
|
|
2,359,000 dpi |
1744000 dpi |
Ris. Video |
720p, 1080p |
720p, 1080p |
1080i, 1080p |
1080p |
Porte |
USB, HDMI, Mic, |
USB, Accessori,
HDMI, Mic,
Cuffia audio |
USB, HDMI |
USB, HDMI, Mic,
Cuffia audio, PC
Sync |
GPS |
Opz. |
Opz. |
Si |
Opz. |
Wi-Fi |
Integrato |
Opzionale |
Integrato |
Integrato |
|
Policarbonato |
Magnesio |
Magnesio |
Magnesio |
Dimensioni |
4.1 x 5.5 x 3.1
inches |
4.2 x 5.3 x 3
inches |
5.6 x 4.1 x 3.2
inches |
3.7 x
5.2 x 3.2
inches |
Peso |
1.7 lb |
1.5 lb |
1.66 lb |
1.2 lbs |
Prezzo €. |
889,00 |
869,00 |
814,00 |
788,00 |
La nuova Canon doveva essere
il naturale sviluppo ed
evoluzione della 60D ma le
novità sono davvero molte e
importanti da farci pensare
ad un progetto che si è
sviluppato più guardando le
sorelle maggiori dalle quali
molto è stato preso e molto
è stato evoluto fino, in
alcuni casi, a superarle (
Le sigle di Canon sono molto
chiare e quelle a due cifre
sono indirizzate all'utente
evoluto ed esigente). Il
cambiamento più evidente
nella Canon EOS 70D è,
naturalmente, il suo sensore
CMOS 20,2 milioni di pixel
denominato 'Dual Pixel CMOS
AF'. Anche se il salto da 18
milioni a 20 milioni di pixel non può
sembrare più di tanto ciò
che è veramente sorprendente è
la sua nuova tecnologia.
Ogni pixel è costituito da
due foto sensori con una
singola micro lente. Potremmo quindi dire che ci
troviamo di fronte ad un
sensore da 40,4 milioni di
pixel? No … ma lo vedremo in
seguito.
La soluzione tecnologica è
motivata dalle esigenze di
messa a fuoco. La 70D,
misurando la differenza
di luce che raggiunge
ciascuno dei due diodi, può
calcolare, direttamente dalla
superficie del sensore, anche
la MaF a rilevamento di
contrtasto
sia per la ripresa di
immagini fisse ma soprattutto per
le riprese video.
Tutto lo sforzo di Canon è mirato alla ricerca di un nuovo sensore capace di offrire prestazioni notevolmente migliorate in Live View anche per i video consentendo anche una MaF continua (su 19 punti) durante gli spostamenti del soggetto. Una esigenza molto compresa dal mercato che sempre più richiede DSLR capaci di ottime riprese video e anche da noi digiscoper che fino ad oggi eravamo costretti a preferire macchine con la MaF a rilevamento di contrasto per via della bassa luminosità del nostro sistema.
Canon non è la prima ad
adottare un sistema ibrido
e non è la prima volta che
lo affronta ma, la 70D, è sicuramente il
sistema più innovativo e tra
i più interessanti. Lo sviluppo
futuro di questa tecnologia
darà sicuramente dei
vantaggi a noi digiscoper e,
soprattutto, a chi si
cimenta nel videoscoping.
Canon ha prodotto una
fotocamera molto versatile.
Il sensore e il processore
Digic 5+ (17x se confrontato
con il vecchio Digic 4)
consentono una gamma di
sensibilità ISO da 100 a
12,800, estendibile a ISO
25.600, ed una sequenza di 7 fps su 16 scatti in
RAW o 65 scatti in JPEG.
Queste prestazioni sono
state misurate scattando,
chiaramente, con una veloce
scheda di memoria SD
compatibile UHS-I.
Come la Canon EOS 60D ha un
LCD articolato con touch
screen mentre il mirino
ottico è
stato migliorato prendendo
a prestito la tecnologia del
mirino intelligente
della EOS 7D ma l
La EOS 70D è compatibile
Wi-Fi (NFC) permettendo la
condivisione di immagini e
il controllo remoto da uno
smartphone o un tablet
grazie ad una semplice e
gratuita
applicazione
diffusa per piattaforme
Android o iOS.

Grazie a questa caratteristica la Canon EOS 70D è l'unico sistema a doppio pixel CMOS AF incorporato nel suo sensore. A questo LINK è possibile leggere un documento PDF dove intervengono, in un intervista, gli ingegneri Canon spiegando le motivazioni e le soluzioni della ricerca sul sensore. In questo interessantissimo documento possiamo notare quanto e come sia stato affrontato il problema delle riprese video e quello della compatibilità con tutte le ottiche del parco Canon, quello odierno e anche quello più vecchio. Ad oggi, ma i test continuano, è stata garantita la compatibilità con 103 lenti EF. Altrettanto interessante è notare che uno dei punti di studio era anche la fluidità della messa a fuoco nei video. In effetti, nei video, è abbastanza fastidioso notare la velocità delle ottiche fotografiche, la stessa caratteristica che è, invece, apprezzatissima nella ripresa fotografica.
Questa tecnologia è la
soluzione di Canon per avere,
sullo stesso sensore,
entrambi isistemi di messa a
fuoco automatica, a
rilevamento di fase e di
contrasto.
Nell’immagine
che segue
si nota come
ciascuno dei
pixel è composto da due
fotodiodi e da una sola
lente.
|
Durante
autofocus i due
“pixel-accoppiati”
sono utilizzati
separatamente
mentre, per
l'acquisizione
dell’immagine,
sono combinati. |
Il problema nasce da un
limite tecnico delle DSLR
che, durante le riprese,
alzano lo specchio e
oscurano, per tutto il tempo
della ripresa,
il sensore
della messa a fuocco del sistema a
rilevamento di fase. Il
soggetto perderà la messa a
fuoco durante i suoi
spostamenti.
La soluzione di Canon sono le coppie di fotodiodi che confrontano qualsiasi differenza di lettura elettrica tra loro. Valutando questa differenza, il sistema di elaborazione della fotocamera, è in grado di calcolare quanto il meccanismo dell'obiettivo deve regolarsi per avere un immagine uguale e quindi a fuoco. Tutto è molto più rapido e a colpo sicuro, senza quei tentativi tipici dei sistema di messa a fuoco a rilevazione di contrasto.
Da notare che
il sistema
a doppio Pixel CMOS AF copre
solo 80% della cornice
dell'immagine.
Questo non è un limite ma
una scelta molto ben
ponderata e frutto di
numerosi test con molte
ottiche. Infatti, le
distorsioni ai bordi
di alcune
lenti
potrebbero influire sulla
precisione del rilevamento.
Oggi
possiamo dire che lo sviluppo e la ricerca
tecnologica sui sensori e
sistemi di
MaF ha ridotto notevolmente
il gap tra
le due
opzioni più diffuse, a rilevamento
di fase o di contrasto,
permettendo una buona
velocità di lavoro anche per
quelli fino
ad ora più penalizzati,
quelli a rilevamento
di contrasto.

Il corpo macchina, come la sua
progenitrice D60, è realizzato
in policarbonato e questo non
deve essere visto come un limite
(la Nikon d7100 e la Sony
SLT-A77 II sono in magnesio)
perché rimane un materiale
comunque molto robusto e leggero. Il corpo è
protetto da polvere e acqua ma
non è del tutto impermeabile. La parte esterna è in materiale
plastico che ha un ottima presa
sia a mani nude come con dei
guanti. La posizione dei comandi
e dei pulsanti è condizionata
dall'LCD articolato che limita
tutta la parte sinistra del
dorso dove non possono essere
sistemati pulsanti.
Canon
ha risolto brillantemente tutti
i problemi di ergonomia tranne,
a nostro avviso, la posizione
dell’interruttore generale che è
azionabile dalla mano sinistra
ed è posizionato in alto a
sinistra. Nell’uso generale è la
mano sinistra che comanda
l’obiettivo o il
cannocchiale (zoom e messa a
fuoco) ed aiuta a sostenere la
macchina ed a mirare. Nell'accendere
la macchina siamo costretti a
togliere l’attenzione sul
soggetto e sull’inquadratura.
Vero è che, con una DSLR, non si
deve ricorrere con frequenza a
questo comando ma la 70D ha una
batteria che più di una volta si
è esaurita rapidamente, specie
nella ripresa di filmati.
Durante le lunghe attese dei
nostri soggetti abbiamo
frequentemente economizzato i
consumi spegnendo la macchina
che, più di una volta, ci siamo
scordati di riaccendere appena
scorto un soggetto messo a fuoco.
Se
l’interruttore fosse stato
comandato dalla mano destra
tutto sarebbe stato più
intuitivo e rapido. Molte Canon
hanno l'interruttore in basso a
destra e Nikon e Sony hanno scelto la posizione
migliore e più naturale (a
nostro avviso) posizionando
l’interruttore attorno al
pulsante di scatto. Consigliamo,
comunque, di acquistare una
batteria di scorta per poter
gestire la macchina
tranquillamente durante le
nostre giornate di caccia.
- 305
g).
Il mirino si basa su un
pentaprisma ottico, non a
specchi, ed è, a nostro avviso,
il modo più pratico per fare
digiscoping con una reflex anche
se dotata di LCD Liveview. La
sua copertura non è del 100%
(98% con ingrandimento 0,95x) ma
riporta tutte le indicazioni
necessarie per il nostro sistema
di scatto più alcune non sempre
presenti nelle reflex di questa
fascia.
Infatti, nel mirino, possiamo
controllare anche il punto di
autofocus e la modalità da noi
selezionata. A questo proposito
dobbiamo segnalare la posizione
del pulsante di selezione AF che
è, comodamente, subito accanto a
quello di scatto. Nel mirino,
grazie ad un LCD sovrapposto e
traslucido, possiamo
controllare, insieme ad altri
riferimenti, anche la livella
elettronica premendo il pulsante
di scatto a metà corsa. Funzione
assai pratica quando si scatta a
mano libera ma, come dimostrato
da alcune immagini nel nostro
forum, anche quando abbiamo
tutto il nostro sistema montato
sul treppiede.
Nel complesso, sia i comandi
come il menu, risultano
sicuramente molto famigliari
agli utenti Canon ma anche a
utenti che lo affrontano per la
prima volta essendo così
pratico ed intuitivo.
Per un controllo veloce e meticoloso
c’è la possibilità di azionare
un menu rapido Q visibile sull’LCD
che è touchscreen e permette di selezionare
al tatto, in Live view, quasi
tutte le funzioni più importanti
e anche il punto preciso di messa
a fuoco e lo scatto.
Questa
è una particolarità assai apprezzata
nel digiscoping come abbiamo
potuto notare già altre volte
sulle Panasonic.
Molto pratico, specie se
lavoriamo in
Liveview con lo
schermo inclinato, il controllo
delle impostazioni macchina
visibile nello schermo del
secondo display LCD sulla parte
superiore del corpo macchina.
Cliccando nell'immagine
riportata a destra possiamo
notare, nell’ingrandimento,
anche tutti i pulsanti e i
comandi facilmente raggiungibili
dal dito indice della mano
destra.
Grazie al sensore e al
potente
processore interno, il
Digic 5+, le immagini
presentano un buon controllo del
rumore elettronico e una buona
resa della risoluzione dei
dettagli fino a ISO 800 dopo di
che si notano i primi cenni di
decadimento nelle zone buie e in
ombra. Fino a
ISO 3200 le immagini sono piene di dettagli, incisive e con una buona
gamma dinamica ma consigliamo,
comunque, di non superare i ISO
6400. Nel complesso una
resa leggermente inferiore ai
contendenti ma più che in linea
nella sua classe. Le immagini in
digiscoping, sia con il Kowa
come con lo Swarovski ATX sono
buone anche se un poco meno
definite e con un velo
soprattutto quando usiamo lo
Swarovski con il suo adapter
APO. Non è un problema visibile
se non confrontando a grandi
ingrandimenti.
Il bilanciamento del bianco è
buono e porta ad una leggera
tendenza ai colori caldi
soprattutto con lo Swarovski
ATX.
![]() |
Confronto sensori dei
laboratori di
DXO Cliccando sull'immagine si accede ad un immagine che confronta la 70D con 4 rivali. |
.
Abbiamo provato la Canon 70D con due ottiche, una utilizzabile in digiscoping e l'altra è un ottimo zoom. Entrambe luminose e assai performanti. Lo zoom non era adattabile all'uso in digiscoping ma ci avrebbe potuto dare un idea della differenza tra un immagine tradizionale e il digiscoping. L'ottica fissa era un piccolo tele famoso per le sue prestazioni nel ritratto. Parliamo dell'85mm f/1.8 USM mentre lo zoom era il EF 70-200 mm f/2,8 L USM. Tra tutti gli zoom provati questo è sicuramente uno dei migliori in assoluto.
La
scelta dell'85mm è stata
motivata dalle sue
caratteristiche ottiche, assai
famose, e dalle dimensioni che
lo rendono abbinabile in
digiscoping. La sua ottima
luminosità e il diametro filtri
di 58mm che non ruota durante la
MaF ci ha permesso di
abbinarlo a quasi tutti gli
oculari e a tutti i
cannocchiali. La lente anteriore
non è molto incassata nel barilotto e
ci consente una buona esursione
tra lente e oculare alla
ricerca della copertura del
formato.
Con la sua potenza risultante è stato assai divertente fare digiscoping anche con oculari zoom al massimo dell'ingrandimento. In questo caso la luminosità risultante era assai poca ma le giornate estive di pieno sole ci hanno dato molte chances e risultati di grande effetto senza dover aumentare troppo gli ISO e i tempi di esposizione. In linea di massima abbiamo preferito usarlo con il Kowa TSN-883 e il luminoso oculare TSN-VA3 che ci permettevano un abbinamento assai saldo e robusto con la possibilità di regolare in continuazione la distanza tra lente e oculare.
Questo obiettivo è robusto anche se la plastica è buona parte della sua costruzione. Non ostante questo particolare costruttivo è abbastanza pesante (425gr) ma dobbiamo dedurre che sia dovuto alle dimensioni e qualità delle lenti.
I 9 elementi in 7 gruppi, senza l'uso di speciali lenti, danno immagini chiare e definite anche a tutta apertura e sono ottime già a un diaframma più chiuso. Un unico appunto si può fare nel constatare che ha una leggera ma visibile tendenza al finging ai bordi che aumenta con cannocchiali o oculari di bassa qualità. Quest'ottica non è recente ma è dotata di messa a fuoco veloce e silenziosa (USM a ultrasuoni) con la possibilità, anche in automatico, di poter intervenire manualmente in ogni momento senza bisogno di spostare interruttori. Funzione molto pratica nell'uso normale e anche in digiscoping quando fotografiamo soggetti nascosti nella boscaglia.
Un medio tele come questo dovrebbe essere dotato di stabilizzatore ottico ma in digiscoping questa funzione non è utile e deve essere sempre disabilitata perché si usano sempre i treppiedi.
L'ottica non è tropicalizzata.
Conclusioni
La Canon 70D è una
fotocamera ben costruita, versatile e capace di produrre
eccellenti risultati con una grande quantità di dettagli
- in particolare con i file raw.
L'ottimo controllo
della messa a fuoco, specie nei video, la pone in una
posizione di alta considerazione tra noi digiscoper che
troviamo pure utile lo schermo LCD articolato e il
touchscreen dal quale possiamo controllare con grande
precisione la MaF e lo scatto. La presenza del Wi FI
integrato è di grande aiuto in moltissime situazioni
come nell'uso del telefonino per il controllo e lo
scatto remoto. Per quelli tra noi che frequentemente si
trovano a scattare all'interno dell'automobile o in
spazi angusti queste funzioni sono di grande aiuto.
La 70D è sicuramente un grande passo
avanti per il fotografo semi professionale che, dalla
sua evoluzione futura, si può aspettare un oggetto la
cui versatilità sarà così ampia e precisa da stimolare
tutta la creatività e fantasia del fotografo.
Ci è piaciuto
· Buono il rivoluzionario sensore ottime le prestazioni a bassi ISO.
· LCD articolato e touchscreen con funzione Live View grande, definito e luminoso.
· Interessante sistema ibrido di MaF 'Dual Pixel CMOS AF' sensibile e veloce.
· Buona qualità costruttiva, ergonomia del corpo macchina.
· Numero
complessivo, versatilità
e organizzazione dei comandi e del menu.
Non ci è
piaciuto
Un ringraziamento al
Distributore:
Canon Italia,
Strada Padana Superiore, 2/B
20063 Cernusco Sul Naviglio (MI)
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