Test   - Canon EOS 70D - Canon EF 85mm f/1.8 USM

 


Test - Canon EOS 70D e Canon EF 85mm f/1.8 USM
La  Canon EOS 70D e il Canon EF 85/1.8 USM 
La semiprofessionale con un innovativo sistema di messa a fuoco e il digiscoping.

 

TIPA
2014 Camera Press Club Award Camera Grand Prix  


manuale istruzioni
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Continuando nella nostra analisi di apparecchi semi professionali in digiscoping (o sarebbe più corretto dire in digiscopia) analizzeremo le caratteristiche del più diretto rivale della Nikon D7100, la prima provata di questa categoria.

Nel 1995 venne presentata la prima EOS, la 1.3-megapixel EOS DCS 3 sviluppata in collaborazione con Kodak. Solo nel 2000 venne presentata una macchina orientata e accessibile  ad un pubblico di appassionati esigenti (era comunque carissima), era la 3.11- megapixel D30. Negli anni successivi Canon presentò diversi modelli sempre più accessibili e con una risoluzione più alta. Erano gli anni della rincorsa al megapixel e del sensore APS-C CMOS (14.9 x 22.3 mm con un fattore di crop di 1.6x). Sono anche gli anni della leadership sul mercato della Canon come marchio produttore e innovatore. Negli ultimi anni c’ è stata una lieve flessione dovuta ad una concorrenza molto agguerrita e dalla frammentazione del mercato per la nascita delle mirrorless e una grande specializzazione dei modelli bridge.

La 70D e la piccola Panasonic GF6, sullo sfondo il PrimaLuceLab AIRY APO80 La Canon 70D e la EOS 5D Mark II  La 70D tra lla Panasonic GH3 e la diretta rivale Nikon D7100 
La Canon 70D e la piccola Panasonic GF6  La Canon 70D e la EOS 5D Mark II  La Canon 70D tra la Panasonic GH3 e la Nikon D7100
Fronte e retro

 

Il mondo degli appassionati evoluti si è ampliato per numero e per esigenze. Dall’APS-C molti passano con naturalezza al formato intero (24x36) ma soprattutto chiedono un gran numero di comandi e di funzioni. Le richieste di connettività e di ripresa video è aumentata fino a farle considerare come normali funzioni di una macchina fotografica. I potenti processori interni danno una grande flessibilità e aumentano le prestazioni consentendo RAW di 14 bits ma anche i ricchi e fedeli 16 bit con neri, finalmente, profondi e con un grande numero di dettagli nelle aree molto chiare e molto scure. Il processore riesce a pilotare raffinatissimi sistemi di messa a fuoco ed esposizione. Potete notare questa evoluzione considerando la mole di pagine dei manuali che accompagnano le macchine di oggi. Scrivere uno di questi manuali è diventata un’impresa editoriale di grande impegno.

Oggi il marchio EOS è ancora in grande evoluzione e fermento tecnologico. Molte sono le novità annunciate e grande è il numero di brevetti che annualmente Canon registra.

La Canon 70D viene presentata nel Marzo 2013, un mese dopo quello della Nikon D7100, ed è così che le due hanno subito lottato fianco a fianco per il trono della categoria insieme alla Sony SLT-A77 II e la Pentax K3 II. Mai una lotta tra i due è stata così vicina ma con oggetti così differenti.

 

Tabella comparativa (I prezzi sono di Amazon).

 

Canon 70D

Nikon D7100

Sony Alpha
SLT-A77

Panasonic
Lumix DMC-GH3

Megapixels

20 MP

24 MP

24 MP

16 MP

Dim. Sensore

APS-C
(22.5 x 15mm)

APS-C
(23.5 x 15.6mm)

APS-C
(23.5 x 15.6mm)

Micro 4/3
(17.3 x 13mm)

Max. ISO Nativo

12800

25600

16000

12800

Scatti continui RAW 7 FPS 6 FPS 12 FPS 6 FPS

Touch Screen

Si

No

No

Si

LCD dim.

3”

3.2”

3”

3”

LCD ris.s

1,040,000

1,228,800

921,600

610000

Mirino

Pentaprisma 98%

Pentaprisma 100%

Elettronico 100%

Elettronico 100%

Mirino El. Ris.

 

 

2,359,000 dpi

1744000 dpi

Ris. Video

720p, 1080p

720p, 1080p

1080i, 1080p

1080p

Porte

USB, HDMI, Mic,

USB, Accessori,  HDMI, Mic, Cuffia audio

USB, HDMI

USB, HDMI, Mic, Cuffia audio, PC Sync

GPS

Opz.

Opz.

Si

Opz.

Wi-Fi

Integrato

Opzionale

Integrato

Integrato

Telaio

Policarbonato

Magnesio

Magnesio

Magnesio

Dimensioni

4.1 x 5.5 x 3.1 inches

4.2 x 5.3 x 3 inches

5.6 x 4.1 x 3.2 inches

3.7 x 5.2 x 3.2 inches

Peso

1.7 lb

1.5 lb

1.66 lb

1.2 lbs

Prezzo €.

889,00

869,00

814,00

788,00

 

 

La nuova Canon doveva essere il naturale sviluppo ed evoluzione della 60D ma le novità sono davvero molte e importanti da farci pensare ad un progetto che si è sviluppato più guardando le sorelle maggiori dalle quali molto è stato preso e molto è stato evoluto fino, in alcuni casi, a superarle ( Le sigle di Canon sono molto chiare e quelle a due cifre sono indirizzate all'utente evoluto ed esigente). Il cambiamento più evidente nella Canon EOS 70D è, naturalmente, il suo sensore CMOS 20,2 milioni di pixel denominato 'Dual Pixel CMOS AF'. Anche se il salto da 18 milioni a 20 milioni di pixel non può sembrare più di tanto ciò che è veramente sorprendente è la sua nuova tecnologia. Ogni pixel è costituito da due foto sensori con una singola micro lente. Potremmo quindi dire che ci troviamo di fronte ad un sensore da 40,4 milioni di pixel? No … ma lo vedremo in seguito.

La soluzione tecnologica è motivata dalle esigenze di messa a fuoco. La 70D, misurando la differenza di luce che raggiunge ciascuno dei due diodi, può calcolare, direttamente dalla superficie del sensore, anche la MaF a rilevamento di contrtasto sia per la ripresa di immagini fisse ma soprattutto per le riprese video. La Canon 70D con l'85mm

Tutto lo sforzo di Canon è mirato alla ricerca di un nuovo sensore capace di offrire prestazioni notevolmente migliorate in Live View anche per i video consentendo anche una MaF continua (su 19 punti) durante gli spostamenti del soggetto. Una esigenza molto compresa dal mercato che sempre più richiede DSLR capaci di ottime riprese video e anche da noi digiscoper che fino ad oggi eravamo costretti a preferire macchine con la MaF a rilevamento di contrasto per via della bassa luminosità del nostro sistema.

Canon non è la prima ad adottare un sistema ibrido e non è la prima volta che lo affronta ma, la 70D, è sicuramente il sistema più innovativo e tra i più interessanti. Lo sviluppo futuro di questa tecnologia darà sicuramente dei vantaggi a noi digiscoper e, soprattutto, a chi si cimenta nel videoscoping.

Canon ha prodotto una fotocamera molto versatile. Il sensore e il processore Digic 5+ (17x se confrontato con il vecchio Digic 4) consentono una gamma di sensibilità ISO da 100 a 12,800, estendibile a ISO 25.600, ed una sequenza di 7 fps su 16 scatti in RAW o 65 scatti in JPEG. Queste prestazioni sono state misurate scattando, chiaramente, con una veloce scheda di memoria SD compatibile UHS-I.

Come la Canon EOS 60D ha un LCD articolato con touch screen mentre il mirino ottico è stato migliorato prendendo a prestito la tecnologia del mirino intelligente della EOS 7D ma la sua copertura è del 98%.

La EOS 70D è compatibile Wi-Fi (NFC) permettendo la condivisione di immagini e il controllo remoto da uno smartphone o un tablet grazie ad una semplice e gratuita applicazione diffusa per piattaforme Android o iOS.


 Doppio Pixel CMOS AF

IMAGE03

Grazie a questa caratteristica la Canon EOS 70D è l'unico sistema a doppio pixel CMOS AF incorporato nel suo sensore. A questo LINK è possibile leggere un documento PDF dove intervengono, in un intervista, gli ingegneri Canon spiegando le motivazioni e le soluzioni della ricerca sul sensore. In questo interessantissimo documento possiamo notare quanto e come sia stato affrontato il problema delle riprese video e quello della compatibilità con tutte le ottiche del parco Canon, quello odierno e anche quello più vecchio. Ad oggi, ma i test continuano, è stata garantita la compatibilità con 103 lenti EF. Altrettanto interessante è notare che uno dei punti di studio era anche la fluidità della messa a fuoco nei video. In effetti, nei video, è abbastanza fastidioso notare la velocità delle ottiche fotografiche, la stessa caratteristica che è, invece, apprezzatissima nella ripresa fotografica.

Questa tecnologia è la soluzione di Canon per avere, sullo stesso sensore, entrambi isistemi di messa a fuoco automatica, a rilevamento di fase e di contrasto.  
Nell’immagine che segue
si nota come ciascuno dei pixel è composto da due fotodiodi e da una sola lente.

 

Durante autofocus i due “pixel-accoppiati” sono utilizzati separatamente mentre, per l'acquisizione dell’immagine, sono combinati. (Immagine Canon)

 

Il problema nasce da un limite tecnico delle DSLR che, durante le riprese, alzano lo specchio e oscurano, per tutto il tempo della ripresa, il sensore della messa a fuocco del sistema a rilevamento di fase. Il soggetto perderà la messa a fuoco durante i suoi spostamenti. Il vantaggio fino ad ora avuto dalle mirrorless va sempre più ad assotiliarsi grazie all'impegno di Canon, Fuji e Nikon. Ed è così che Olympus, Panasonic e Sony sono avvertite!

La soluzione di Canon sono le coppie di fotodiodi che confrontano qualsiasi differenza di lettura elettrica tra loro. Valutando questa differenza, il sistema di elaborazione della fotocamera, è in grado di calcolare quanto il meccanismo dell'obiettivo deve regolarsi per avere un immagine uguale e quindi a fuoco. Tutto è molto più rapido e a colpo sicuro, senza quei tentativi  tipici dei sistema di messa a fuoco a rilevazione di contrasto.

Da notare che il sistema a doppio Pixel CMOS AF copre solo 80% della cornice dell'immagine. Questo non è un limite ma una scelta molto ben ponderata e frutto di numerosi test con molte ottiche. Infatti, le distorsioni ai bordi di alcune lenti potrebbero influire sulla precisione del rilevamento.

Oggi possiamo dire che lo sviluppo e la ricerca tecnologica sui sensori e sistemi di MaF ha ridotto notevolmente il gap tra le due opzioni più diffuse, a rilevamento di fase o di contrasto, permettendo una buona velocità di lavoro anche per quelli fino ad ora più penalizzati, quelli a rilevamento di contrasto. Questo va detto anche se dobbiamo precisare che i sistemi di messa a fuoco realizzati da Olympus e Panasonic, a rilevazione di contrasto, sono davvero velocissimi. Un settore in cui il rilevamento di fase è ancora un po’ in ritardo è nel video quando si riprende un soggetto in movimento. Questo gap è stato risolto, per Canon ed anche a nostro avviso, con il doppio pixel CMOS AF che rende la MaF nei video assai piacevole e precisa..


 

  La Canon 70D e la Nikon D7100

Il corpo macchina, come la sua progenitrice D60, è realizzato in policarbonato e questo non deve essere visto come un limite (la Nikon d7100 e la Sony SLT-A77 II sono in magnesio) perché rimane un materiale comunque molto robusto e leggero. Il corpo è protetto da polvere e acqua ma non è del tutto impermeabile. La parte esterna è in materiale plastico che ha un ottima presa sia a mani nude come con dei guanti. La posizione dei comandi e dei pulsanti è condizionata dall'LCD articolato che limita tutta la parte sinistra del dorso dove non possono essere sistemati pulsanti. Interruttore On OffCanon ha risolto brillantemente tutti i problemi di ergonomia tranne, a nostro avviso, la posizione dell’interruttore generale che è azionabile dalla mano sinistra ed è posizionato in alto a sinistra. Nell’uso generale è la mano sinistra che comanda l’obiettivo o il cannocchiale (zoom e messa a fuoco) ed aiuta a sostenere la macchina ed a mirare. Nell'accendere la macchina siamo costretti a togliere l’attenzione sul soggetto e sull’inquadratura. Vero è che, con una DSLR, non si deve ricorrere con frequenza a questo comando ma la 70D ha una batteria che più di una volta si è esaurita rapidamente, specie nella ripresa di filmati. Durante le lunghe attese dei nostri soggetti abbiamo frequentemente economizzato i consumi spegnendo la macchina che, più di una volta, ci siamo scordati di riaccendere appena scorto un soggetto messo a fuoco.
Se l’interruttore fosse stato comandato dalla mano destra tutto sarebbe stato più intuitivo e rapido. Molte Canon hanno l'interruttore in basso a destra e Nikon e Sony hanno scelto la posizione migliore e più naturale (a nostro avviso) posizionando l’interruttore attorno al pulsante di scatto. Consigliamo, comunque, di acquistare una batteria di scorta per poter gestire la macchina tranquillamente durante le nostre giornate di caccia. Meglio ancora corredare la macchina del suo battery grip
 con due batterie (Canon BG-E 14  + 2 LP-E6N - 305 g).

Il mirino si basa su un pentaprisma ottico, non a specchi, ed è, a nostro avviso, il modo più pratico per fare digiscoping con una reflex anche se dotata di LCD Liveview. La sua copertura non è del 100% (98% con ingrandimento 0,95x) ma riporta tutte le indicazioni necessarie per il nostro sistema di scatto più alcune non sempre presenti nelle reflex di questa fascia. Infatti, nel mirino, possiamo controllare anche il punto di autofocus e la modalità da noi selezionata. A questo proposito dobbiamo segnalare la posizione del pulsante di selezione AF che è, comodamente, subito accanto a quello di scatto. Nel mirino, grazie ad un LCD sovrapposto e traslucido, possiamo controllare, insieme ad altri riferimenti,  anche la livella elettronica premendo il pulsante di scatto a metà corsa. Funzione assai pratica quando si scatta a mano libera ma, come dimostrato da alcune immagini nel nostro forum, anche quando abbiamo tutto il nostro sistema montato sul treppiede. La livella elettronica è visibile nel mirino anche su Nikon D7100, Sony SLD a-77 e Panasonic GH-3 ... ,quindi, cerchiamo di usarla.

Il sistema di misurazione esposimetrica (SPC) è efficiente e completo con una scelta assai utile per noi, la possibilità di una misurazione dell'area centrale (Spot) un poco più ampia e valutativa, semi spot al 7%. Da notare che, in questo caso, ci è sembrato notare una tendenza ad una leggera sovra esposizione.

Abbiamo già scritto sul sistema e sulle caratteristiche di messa a fuoco ma desideriamo far notare ancora due caratteristiche. La praticità e velocità di selezione della modalità che può essere fatta tenendo premuto il pulsante AF e controllare la scelta direttamente nel mirino senza perdere l'attenzione sul soggetto che osserviamo. La posizione del pulsante AF è intuitiva e azionata direttamente dall'indice della mano destra mentre, con il pollice, si scorrono le varie opzioni. Ottimo e intuitivo.

Nel complesso, sia i comandi come il menu, risultano sicuramente molto famigliari agli utenti Canon ma anche a utenti che lo affrontano per la prima volta essendo così pratico ed intuitivo.
Per un controllo veloce e meticoloso c’è la possibilità di azionare un menu rapido Q visibile sull’LCD che è touchscreen e permette di selezionare al tatto, in Live view, quasi tutte le funzioni più importanti e anche il punto preciso di messa a fuoco e lo scatto.
Questa è una particolarità assai apprezzata nel digiscoping come abbiamo potuto notare già altre volte sulle Panasonic.

Secondo display LCDMolto pratico, specie se lavoriamo in Liveview con lo schermo inclinato, il controllo delle impostazioni macchina visibile nello schermo del secondo display LCD sulla parte superiore del corpo macchina. Cliccando nell'immagine riportata a destra possiamo notare, nell’ingrandimento, anche tutti i pulsanti e i comandi facilmente raggiungibili dal dito indice della mano destra. La quantità di dati nell'LCD è dovuto un fotomontaggio. Era nostro interesse presentare in un unica immagine tutti i dati presenti.

Grazie al  sensore e al potente processore interno, il Digic 5+, le immagini presentano un buon controllo del rumore elettronico e una buona resa della risoluzione dei dettagli fino a ISO 800 dopo di che si notano i primi cenni di decadimento nelle zone buie e in ombra. Fino a ISO 3200 le immagini sono piene di dettagli, incisive e con una buona gamma dinamica ma consigliamo, comunque, di non superare i ISO 6400. Nel complesso una resa leggermente inferiore ai contendenti ma più che in linea nella sua classe. Le immagini in digiscoping, sia con il Kowa come con lo Swarovski ATX sono buone anche se un poco meno definite e con un velo soprattutto quando usiamo lo Swarovski con il suo adapter APO. Non è un problema visibile se non confrontando a grandi ingrandimenti. Dalle nostre analisi su scatti realizzati in JPG+RAW ci è parso di notare una maggiore presenza di questo effetto nel file JPG, ci sembra giusto quindi rimarcare ulteriormente che è sempre meglio scattare in RAW e usare il JPG come semplice riferimento salvandolo a bassa risoluzione (anche per motivi di spazio nella scheda). Per correttezza dobbiamo precisare che le nostre prove si sono svolte con 3 cannocchiali (Il Kowa TSN 883 o il Telephoto Lens/Scope, lo Swarovski ATX 85 e il Nikon EDG 85) in due configurazioni: una con la macchina collegata da un anello T2 e l’altra con la presenza dell’obiettivo Canon EF 85mm f/1.8 USM che, pur se ottimo, ha una focale al limite delle nostre possibilità di abbinamento ottico. Tutto può essere controllato e corretto con il software in dotazione, l'ottimo Digital Photo Professional .

Il bilanciamento del bianco è buono e porta ad una leggera tendenza ai colori caldi soprattutto con lo Swarovski ATX. Con gli altri cannocchiali il bilanciamento del bianco è sempre ottimo con colori sempre saturi e naturali. Le immagini JPG risultano molto contrastate e ricche di dettagli grazie al lavoro dei filtri interni alla macchina. Nei JPG il controllo del rumore elettronico svolge un ottimo lavoro. I RAW sono più morbidi e, se salvati alla migliore compressione (si possono scegliere 3 valori di grandezza), hanno anche colori meno saturi ma denunciano rumore elettronico ad alti ISO (Da 1600ISO in poi). Questi ultimi sono da preferirsi anche in digiscoping proprio per la loro maggiore dote di elaborazione in post produzione.

Confronto sensori DXO 
Confronto sensori dei laboratori di DXO 
Cliccando sull'immagine si accede ad un immagine che confronta la 70D con 4 rivali.

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Abbiamo provato la Canon 70D con due ottiche, una utilizzabile in digiscoping e l'altra è un ottimo zoom. Entrambe luminose e assai performanti. Lo zoom non era adattabile all'uso in digiscoping ma ci avrebbe potuto dare un idea della differenza tra un immagine tradizionale e il digiscoping. L'ottica fissa era un piccolo tele famoso per le sue prestazioni nel ritratto. Parliamo dell'85mm f/1.8 USM mentre lo zoom era il EF 70-200 mm f/2,8 L USM. Tra tutti gli zoom provati questo è sicuramente uno dei migliori in assoluto.

85mm f/1.8 USMLa scelta dell'85mm è stata motivata dalle sue caratteristiche ottiche, assai famose, e dalle dimensioni che lo rendono abbinabile in digiscoping. La sua ottima luminosità e il diametro filtri di 58mm che non ruota durante la MaF  ci ha permesso di abbinarlo a quasi tutti gli oculari e a tutti i cannocchiali. La lente anteriore non è molto incassata nel barilotto e ci consente una buona esursione tra lente e oculare alla ricerca della copertura del formato.

Con la sua potenza risultante è stato assai divertente fare digiscoping anche con oculari zoom al massimo dell'ingrandimento. In questo caso la luminosità risultante era assai poca ma le giornate estive di pieno sole ci hanno dato molte chances e risultati di grande effetto senza dover aumentare troppo gli ISO e i tempi di esposizione. In linea di massima abbiamo preferito usarlo con il Kowa TSN-883 e il luminoso oculare TSN-VA3 che ci permettevano un abbinamento assai saldo e robusto con la possibilità di regolare in continuazione la distanza tra lente e oculare.

Questo obiettivo è robusto anche se la plastica è buona parte della sua costruzione. Non ostante questo particolare costruttivo è abbastanza pesante (425gr) ma dobbiamo dedurre che sia dovuto alle dimensioni e qualità delle lenti.

I 9 elementi in 7 gruppi, senza l'uso di speciali lenti,  danno immagini chiare e definite anche a tutta apertura e sono ottime già a un diaframma più chiuso. Un unico appunto si può fare nel constatare che ha una leggera ma visibile tendenza al finging ai bordi che aumenta con cannocchiali o oculari di bassa qualità.  Quest'ottica non è recente  ma è dotata di messa a fuoco veloce e silenziosa (USM a ultrasuoni) con la possibilità, anche in automatico, di poter intervenire manualmente in ogni momento senza bisogno di spostare interruttori. Funzione molto pratica nell'uso normale e anche in digiscoping quando fotografiamo soggetti nascosti nella boscaglia.

Un medio tele come questo dovrebbe essere dotato di stabilizzatore ottico ma in digiscoping questa funzione non è utile e deve essere sempre disabilitata perché si usano sempre i treppiedi.

L'ottica non è tropicalizzata.

 

Canon 70D  -  In questa immagine è Montata con il suo 85mm sul Kowa TSN-883 e l'oculare TSN-VA3.  Un insieme adatto per le immagini e i video. Canon 70D  -  In questa immagine è montata sul cannocchiale PrimaLuceLab AIRY APO80

Canon EOS 70D - Kowa TSN-883 e l'oculare TSN-VA3

Test Canon EOS 70D - Canon EF 85mm f/1.8 USM

Canon 70D  -  è compatibile con il  GPS GP-E2. Ideale per il trekking, registrara latitudine, longitudine, altitudine, azimut e ora. Canon 70D  -  due le possibilità di scatto remoto oltre al WiFi è possibile avere uno scatto a filo e uno radio comandato..
Canon 70D  -  L'unità GPS (Global Positioning System) Canon 70D  -  le possibilità di scatto remoto
   
Alcune Immagini
foto01 Foto 02
Canon 70D  -  Immagine realizzata con PrimaLuceLab AIRY APO80 Canon 70D  -  Immagine realizzata con Kowa Tele Photo Lens
Foto 03 Foto 04
Canon 70D  -  Immagine realizzata con 85mm + Kowa TSN 883 Prominar + TSN-VA3 14x Canon 70D  - Immagine realizzata con 85mm + Kowa TSN 883 Prominar + TSN-VA3 14x
Foto 05 Foto 06
Canon 70D  -  Immagine realizzata con Kowa TSN 883 Prominar + TSN-PZ + T2 Canon 70D  - Immagine realizzata con Swarovski ATX 95 + TLS APO  Zoom al massimo ingrandimento
Foto 07 Foto 08
Canon 70D  -  Immagine realizzata con 85mm + Kowa TSN 883 Prominar + TSN-VA3 14x Canon 70D  -  Immagine realizzata con  85mm + Kowa TSN 883 Prominar + TSN-VA3 14x
Foto 07 Foto 08
Canon 70D  -  Immagine realizzata conPrimaLuceLab AIRY APO80   Canon 70D  -  Immagine realizzata con  85mm + Kowa TSN 883 Prominar + TSN-VA3 14x
   


 

Conclusioni

Il parco EOS

La Canon 70D è una fotocamera ben costruita, versatile e capace di produrre eccellenti risultati con una grande quantità di dettagli - in particolare con i file raw.
L'ottimo controllo della messa a fuoco, specie nei video, la pone in una posizione di alta considerazione tra noi digiscoper che troviamo pure utile lo schermo LCD articolato e il touchscreen dal quale possiamo controllare con grande precisione la MaF e lo scatto. La presenza del Wi FI integrato è di grande aiuto in moltissime situazioni come nell'uso del telefonino per il controllo e lo scatto remoto. Per quelli tra noi che frequentemente si trovano a scattare all'interno dell'automobile o in spazi angusti queste funzioni sono di grande aiuto.

La 70D è sicuramente un grande passo avanti per il fotografo semi professionale che, dalla sua evoluzione futura, si può aspettare un oggetto la cui versatilità sarà così ampia e precisa da stimolare tutta la creatività e fantasia del fotografo.




Ci è piaciuto

·         Buono il rivoluzionario sensore ottime le prestazioni a bassi ISO.

·         LCD articolato e touchscreen con funzione Live View grande, definito e luminoso.

·         Interessante sistema ibrido di MaF 'Dual Pixel CMOS AF' sensibile e veloce.

·        Velocità e precisione della MaF. Da notare che in modalità live view, nei video, la MaF è continua e morbida .

·        Buona qualità costruttiva, ergonomia del corpo macchina.

·        Numero complessivo, versatilità e organizzazione dei comandi e del menu. Ottima la possibilità di comandi nel menu personalizzato.

·        Integrate unzionalità  wireless NFC.

·        Il 85mm, molto robusto e compatto, ha un ottima resa, tra le ottiche luminose, per definizione e colore anche a f1.8. Ottimo nei ritratti.

·        Buono il rapporto Qualità\Prezzo.

Non ci è piaciuto

·         Mirino non copre l'intero formato, 98%.

·         Rumore e Range dinamico, in JPG, specie se confrontati con i suoi più diretti rivali.

·         Limitata autonomia della batteria.

·         Durante le riprese video sarebbe stato utile avere un uscita cuffia per il controllo audio.

 


Un ringraziamento al Distributore:   Canon Italia,
                Strada Padana Superiore, 2/B 
                20063  Cernusco Sul Naviglio (MI)


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Un tentativo di semplificare la scelta e la conoscenza dei dati per conoscere il miglior oculare  da abbinare alla macchina fotografica e al suo obiettivo
 

 

 

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